La ragazza bionda dai capelli ricci
è seduta in prima fila
ad affrontare i suoi demoni interiori.
La ragazza parla, racconta, argomenta,
arrogantemente ribatte e si ribella,
mentre il suo viso pian piano si trasforma,
sempre più aspramente,
sotto i segni del dolore.
La voce si rompe – tremula
il tono si abbassa
la fiamma che la ustiona da dentro si spegne
e la sua immagine falsa si spezza sotto i colpi dell’uomo
che le interpreta i sogni e che le offre la cura.
Il dolore della ragazza è dentro, nascosto in fondo in fondo,
fa molto male portarlo in superficie
affrontarlo a viso scoperto e condividerlo con gli altri,
ma lei ci prova, continua, insiste, spinta solo dalla volontà di guarire.
La cura è lì, in quel preciso momento, non si deve cercarla altrove.
E’ “solo” in quel rapporto sano
offerto con affettività da un dottore esperto
capace di mostrarti che certi segni di ferite
che hai sempre, sempre, creduto indelebili,
si possono cancellare
perché una trasformazione è possibile.
Perché si nasce sani.
Ci si ammala col tempo.
Con altro tempo si può guarire.
Volti, sempre più numerosi, si trasfigurano
sotto i colpi della sana consapevolezza e di un sentire interiore ritrovato
che si libera finalmente dalla pesante cappa della malattia.
La cura è lì, in quel momento di verità, se la vogliamo cogliere.
Complimenti per il magnifico testo.
Grazie per essere venuta a visitare il mio blog e per aver lasciato un commento.
Bellissime parole e toccante descrizione.
Complimenti!!!!!!! 🙂
Grazie Klaudiuccio. So che puoi capire! 🙂
Com’è difficile affrontare la cura quando, a volte, è più dolorosa della malattia stessa.
@Antonio
Hai ragione, ma anche se fa male, la cura almeno è onesta, la affronti sapendo che ti farà stare meglio, mentre il dolore della malattia è più subdolo, può sembrare poco intenso, e invece resta lì a strisciare sotto la tua vita quotidiana, minandola alle fondamenta. Meglio comunque la cura.