Sto vivendo?

Ma sto vivendo, io? Sto vivendo?

E’ il pensiero atroce che mi ha svegliato stanotte. E’ la vita quella che sto vivendo?

O sto solo facendo finta…

Una recita per pochi intimi a cui non mi sottraggo per non dare nell’occhio.

Perché, diamine, non puoi mica continuare a crogiolarti nel dolore

per mesi e mesi e mesi?

La gente poi si scoccia, non sa più che dire,

e ti riserva quel silenzioso imbarazzo

peggio di una coltellata in pieno petto.

Ma ce li costringi tu, così, e d’altra parte cosa posson fare?

**

Ogni tanto però mi distraggo

dalla quotidiana pantomima,

involontariamente,

e mi sento come la superficie di un lago

risucchiata giù giù nell’abisso

da un’enorme masso.

Mi ritrovo in un buio pesto

dove fa molto freddo.

Non c’è niente e nessuno intorno a me

niente e nessuno.

Solo buio e freddo e silenzio.

**

E allora urlo disperata nel silenzio

il viso contratto in una smorfia. Immobile. Eterna.

Non sento più niente.

Solo, sul viso,

il contatto con la maglietta di colui che mi consola

zuppa di lacrime.

**

Il dolore non può durare per sempre

ma cinque mesi son troppo pochi per far finta di niente.

MARIA-MADDALENA-BOCKLIN

2 commenti

  1. e infatti basta. Non arrivano i nostri, dobbiamo partire, è tempo di tornare nella vita. E tempo di prendere tutto quello che resta in piedi e goderne. I nostri non arrivano. Andiamo.

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