Riunione di famiglia

mfln375lMi piacciono le riunioni di famiglia. A volte fingo che siano più un dovere che un piacere ma non è così, in realtà mi piacciono davvero. Amo ritrovarci tutti insieme, cugini, zii, nipoti, parenti acquisiti, persone insomma che non vedo molto spesso ma alle quali voglio bene.

Del resto, è la mia famiglia.

Sabato ci siamo riuniti per la presentazione del libro dello zio Prof. che ha scritto un manuale per tentare di far capire l’algebra anche agli studenti zucconi come la maggior parte dei suoi nipoti. E’ stato bello, bello sentire una persona parlare del suo lavoro e trasmettere la passione per quello che fa; di questi tempi sembra una cosa rara (si è parlato addirittura del valore educativo della scuola!!!). Mentre lo zio parlava mi sono ricordata delle molte ripetizioni prese negli anni del liceo e di quell’estate in cui mi rimandarono in fisica (che per una che ha scelto il liceo sicentifico non è il massimo…). Non è che non studiassi, è che la materia risultava piuttosto ostica e quindi non mi applicavo più di tanto. Ma poi mi sono chiesta come mai, in soli 15 giorni, con le spiegazioni di mio zio, avessi capito tutto il programma di un anno con facilità. Forse con il giusto metodo di insegnamento “anche i più zucconi” possono arrivare a imparare?

E così, mentre lo zio Prof. illustrava il contenuto del suo libro, ho pensato che per fortuna ho avuto la possibilità di avere degli insegnanti alternativi oltre a quelli che mi sono stati imposti dalla scuola, come lui per le materie scientifiche (ancora ricordo quante volte mi interrompeva all’inizio della frase per dirmi “non si comincia un periodo con allora!”), o come mia madre che con la sua “lettura coinvolgente e interpretativa” riusciva a farmi amare anche i tanto odiati Promessi sposi.
E così, se da una parte ero felice di partecipare a un raro momento di “stimolo cerebrale”,  mi è anche venuto il magone perché ho pensato a mia madre, che aveva seguito la genesi di quel libro e alla quale sarebbe piaciuto essere lì. Che invece, a questa riunione di famiglia non c’era e che si perderà tutte le altre.

Riunioni di famiglia. Belle, ma dolorose. Spero, col tempo, solo belle.

7 commenti

  1. Sono sempre stata un bravo Ufficio Stampa. Ma non mi è mai piaciuto come lavoro, tant’è che mi dicevo “Ufficio Stanca”!!!! 🙂

  2. “liceo sicentifico”… mhhh, ti potevano rimandare anche in ortografia 😀

    A parte gli scherzi, a me le riunioni di famiglia non piacciono per niente, purtroppo.
    Prima le vivevo con spirito inquieto, indecisa tra “che rottura di palle” e “in fondo sono simpatici”, ma ancora c’era una speranza.

    Ora, invece, mi mettono una gran tristezza perché sento di non appartenere a un gruppo di folli che si sente unito per via del sangue (manco fossero vampiri!) per poi non sapere neanche lontanamente cosa significhi l’affetto.

    Ultimamente, mi sento molto sola da questo punto di vista anche se poi credo di essermi formata una “famiglia di amici” ristretta, ma buona, presente e affettiva.

    Ma per tornare in tema, sì, “con il giusto metodo di insegnamento “anche i più zucconi” possono arrivare a imparare”, non c’è dubbio! Evviva i professori alternativi che ti aprono porte e finestre della mente, scoprendo scorci e panorami inusuali.

    Questi qui, gli insegnanti alternativi, sopravvivono alla morte lasciando un segno nel cuore e nella mente di chi li ha conosciuti o incontrati anche solo per un istante. Come tua madre.

  3. dipende dalla famiglia che hai.. se vogliamo prendere la mia a campione, ad esempio, ti consiglio di non riprovarci.. potresti ritrovarti a parlare di denti e dentisti, o carciofini sott’olio, o denti e dentisti, o melanzane sott’olio, denti e dentisti e anche di melanzane sott’olio. A proposito, vuoi una melanzana sott’olio? perchè… 🙂

  4. @VicKy
    Lo vedi?! Ho sempre avuto seri problemi di dislessia nella battitura nonché gravi “distorsioni” di calligrafia, e nonostante questo ho iniziato la dura strada lavorativa come “correttrice di bozze”! 🙂
    Sul discorso famiglia, sono tante le volte in cui anch’io mi sono sentita e mi sento come se fossi sola al mondo e non mi riconosco in nessun gruppo, tanto meno in uno di “vampiri” al quale mi lega solo lo stesso sangue. Fortunatamente però mi capita anche di condividerci momenti belli, con le persone di famiglia, oppure mi capita di sentirmi in famiglia quando sono con la famiglia di qualcun altro, oppure quando riesco a comunicare qualcosa di vero con i pochi veri amici.
    Sul discorso insegnanti che lasciano il segno, non starò a sottolineare quale segno abbia lasciato mia madre su di me. Penso che sia evidente.

    @areadibroca
    Mia cara, se vogliamo “tirare” a chi ha la famiglia più strana ci imbarchiamo in una battaglia senza fine. A parte il fatto che da quando condivido la mia vita con un dentista anche nei nostri discorsi quotidiani si parla di denti, dentisti e melanzane, all’ultima riunione di famiglia di cui sopra l’argomento clou è stato la politica mixata con la ricetta dello strudel: tutti riuniti intorno al tavolo di cucina a guardare mia cugina che preparava la sfoglia, poi ci versava le mele, i pinoli, la marmellata… e intanto guardavamo le immagini della manifestazione contro il nano malefico… 🙂

  5. dio santo ieri sera mi pure toccata una finta Pasqua! Siccome ognuno parte.. tuuuutti da nonna luisa..compreso il mio futuro genero nuovo di zecca.. Ti rendi conto, vero?.. Ah, ma non me ce fregano più se rinasco, eh!

  6. @areadibroca
    Oddio sei già al livello “futuro genero”?!?!? E si è prestato a parteciapre a una finta Pasqua anticipata con tutta la famiglia!?!?! Promette bene…
    P.S. Comunque se rinasco a me non me fregano più su tante altre cose, eh! 🙂

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