Presentato oggi, presso l’Hotel Excelsior di Roma, il programma della 64° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia con l’intervento del Presidente della Biennale Davide Croff e del Direttore della mostra Marco Muller.
Quest’anno la mostra compie 75 anni e per festeggiare l’importante anniversario il lavoro di programmazione è stato fatto all’insegna di 3 fattori: “Rispetto della tradizione, impegno sul presente, progettualità per il futuro”, ha dichiarato Croff in conferenza, ricordando che “oggi il passato della mostra è molto attuale e presente”.
Tanto è vero che il Leone d’Oro speciale verrà dato a Bernardo Bertolucci, mentre un’altra figura ‘storica’ come Alexander Kluge viene omaggiato dalla mostra con una retrospettiva, evento speciale del 75°anno. Altro Leone d’Oro, ma alla Carriera, andrà a un più giovane e rivoluzionario regista americano, già ospite del Lido, Tim Burton. Presentate anche le sezioni speciali come quella dedicata al Western all’italiana, una retrospettiva sostenuta da Telecom Progetto Italia, e annunciato l’inizio dei lavori per il nuovo Palazzo del Cinema (nella foto).
Qualche numero: I lungometraggi in concorso sono 57 di cui 51 in prima mondiale, 4585 i film visionati per la selezione, provenienti da 70 paesi, 19 lungometraggi dagli Stati Uniti tra cui opere di Woody Allen (Cassandra’s Dream), Wes Anderson (The Darjeeling Limited), Jonathan Demme (Man from Plains), Ang Lee (Se, jie), Paul Haggis (The Valley of Elah).
L’incontro è stato l’occasione per mostrare una clip da Venezia 75,
film documentario diretto da Antonello Sarno che ripercorre i 75 anni
dalla nascita della Mostra del Cinema attraverso le immagini dei
cinegiornali d’epoca, i divi di allora, le problematiche storiche, fino
alla situazione attuale e ai divi di oggi. Per il film, che sarà presentato per intero la
sera di inaugurazione della mostra, Sarno è stato premiato
a sorpresa con un “leoncino di cristallo”. (nelle foto in basso: la locandina della prima mostra del cinema; Alexander Kluge in una foto di Regina Schmeken).
Per il programma completo: www.labiennale.org
