Se Google sembra un paradiso…

Ieri sera stavo facendo zapping e mi sono fermata su una puntata di Italo Americano – Homeless Edition di Fabio Volo, una replica di una puntata andata in onda l’8 luglio, ma io non l’avevo vista.

Fabio era nella Silicon Valley e illustrava le meraviglie di quei posti, e a un certo punto va a visitare le due principali aziende mondiali del web: YouTube e Google.

Età dei fondatori di queste mega società: 30 anni, uffici stampa di 22 anni, stipendi veramente degni…

Grandi parchi verdeggianti che circondano strutture plastiche e articolate, pensate per chi ci deve lavorare dentro, campi per giocare a pallavolo e fare sport, lavanderie, ristorantini, punti bar con bevande e snack a disposizione degli impiegati, biciclette lasciate aperte in mezzo alla strada a disposizione di chiunque…

E poi l’intervista a un mega-manager di Google (35 anni, un anziano… italiano….) che spiega come in America funziona all’opposto che in Italia: le aziende fanno di tutto per trattenere un impiegato valido, quindi benefit a go-go, agevolazioni, no stress. Incredibile, hanno capito che se il lavoratore è contento lavora meglio. In Italia questo concetto sfugge, anzi le “teste” che ci comandano sono ancora convinte che vessando il dipendente si riesca a spremerlo di più mentre alla fine l’unico risultato è che quel dipendente sbrocca e lavora male, ma male veramente. Ma perché?  Ora, non che ci volesse Fabio Volo per sapere queste cose, ma vedertele sbattute in faccia fa sempre un certo effetto. Devastante. Mi fa tanta rabbia…

6 commenti

  1. L’ho vista anch’io! E, come te, sono rimasta naturalmente colpita dalle stesse cose… hai sentito quando ha detto che in un curriculum vitae ci sono delle informazioni off-limits per le aziende che non DEVONO, e di fatto non lo fanno, considerare età, sesso, religione e inclinazioni politiche del candidato?! E neanche foto!!!

    Ora, il sesso è deducibile dal nome, ok, ma il resto no, e tutte queste informazioni non dovrebbero realmente condizionare un’assunzione.

    Quando andai a fare il colloquio PRESS il mio ex-Grande Capo lui mi chiese se e quando avevo intenzione di rimanere incinta… 🙁

  2. si, anche il pezzo sui dati personali del CV che non sono visibili così ti permettono di non condizionare la scelta del datore di lavoro (che ti assume solo per le tue qualità professionali), anche quella parte è incredibile.
    Quando scrivevo di capi d’azienda che ti sfruttano mi riferivo proprio al “testa di press” che ti fece il colloquio, che ho subito anch’io in tempi ormai remoti, ma anche ad altri individui poco raccomandabili. Anche donne… che tristezza!

  3. Grazie Cobrizo’. Ho scovato il tuo blog grazie all’amico comune Claudio dei Norma ed è stata una bella sorpresa. Anch’io tornerò a trovarti presto, sono sempre affascinata da chi sa usare i colori e le linee con creatività…:)

  4. E daje, pure Cobrizio è dei nostri! Ooops, dei tuoi, scusa…
    Buona giornata a tutti, me rode un botto er KU£0 ma va tutto bene, va tutto bene.
    Figo “Welcome back” sulla finestra scrivicommenti, te la fa prendere meglio.

  5. Forza ciccio, che il rodimento ce l’abbiamo a turno… anzi , oggi mi pare di averla scampata…. un abbraccio forrrte forrte.

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