spuntano all’improvviso davanti agli occhi.
Sono le creature degli abissi metropolitani
che sguisciano invisibili su scooter striscianti
nella città buia.
Volti immobili, impassibili
come bambini di porcellana cinese dura e pure fragile,
come lampi corvini che squarciano la nebbia fitta
appaiono e scompaiono
fissano gli occhi negli occhi e in un istante
rubano l’anima con un sussurro
lasciando dietro di sé solo la scia
dell’attimo rubato alla tua vita.
Non si sa come facciano né perché
ma è la loro natura
meglio starne alla larga.
Anch’io le ho viste. Sono forme nere che si stagliano sul nero della notte, e quei lampi di cui parli illuminano gli occhi dipinti sulla porcellana sotto i cappucci, sotto i loro caschi dalla visiera nera, dall’alto dei loro scooter destrieri, tanto neri da essere sinistrieri.
Ma oggi mi chiedo se esistono davvero, se siano l’incarnazione di ciò che non vogliamo e ci fa paura o se avendo il coraggio di rompere il loro fragile involucro di porcellana, non troveremmo altro che il nostro doppio.
Se anche tu hai bisogno di coraggio, sai di poter sempre contare sulla Strana Coppia.
Ti capita mai di essere così soprapensiero da farti stupire, impressionare, sopraffare anche dalla minima cosa? Ecco era quello che cercavo di descrivere. Lo spunto era la realtà, e poi l’immagine è venuta fuori da sola, in modo autonomo, forse mettendo in luce delle paure profonde che stanno lì da qualche parte e che non ho ancora affrontato. Bisogno di coraggio tanto, ma oltre a contare su quello offerto dalle stane coppie di amici – fondamentale – è necessatrio trovarne nelle proprie scorte interne.
Spider Jerusalem! L’immagine che hai messo mi ha fatto tornare in mente quanto amavo il personaggio e il fumetto di cui è protagonista, oltre a rivangare un periodo insano e infelice… Transmetropolitan, titolo bellissimo, con lui, l’editorialista tatuato che scriveva nudo, solo contro tutto e tutti, per smascherare le menzogne e gli inganni. Sembrava un pazzo assoluto, ma poi improvvisamente capivi che il pazzo non era lui, ma tutti quelli che facevano finta che tutto andasse bene. Benone. A postone.
@Vicky
Anche a me ricorda “quel” periodo. Mi piaceva tanto questo fumetto, l’immagine però l’ho scelta solo perché, anche se non c’entra niente, era evocativa dell’atmosfera che cercavo di descrivere. O forse anche l’atmosfera di Transmetropolitan è un po’ quella che avevo in testa. A volte faccio le cose senza pensare. Quasi quasi mi piace. 😉
P,s.: semmai fossero servite conferme sul mio essere rincoglionito, io Transmetropolitan l’ho tradotto e manco ho riconosciuto il personaggio.
Va tutto bene.
@Norma
Cara Norma, prenditi cura di Claudio… 😉
Norma (scuotendo come al solito la testa):
woff…
@Claudio dei Norma
Grande! 🙂 E non si sa mai che non si ritorni a certe abitudini (le traduzioni, intendo!)
@Koralyn
fare le cose senza pensare, quelle che poi vengono bene, è un lusso che possiamo cominciare a permetterci! 🙂
@Vicky
ci sto prendendo gusto…!