L’unica speranza

Mi colpisce come il percorso che ho intrapreso da qualche tempo, e che pensavo dovesse servire a curare l’inconscio, sta invece prendendo una strada tutta sua, mostrando i suoi più visibili e consistenti effetti sulla coscienza. Mi colpisce come un pugno nello stomaco il fatto che quello che credevo fosse il mio maggiore problema, ovvero l’intricato e “inconoscibile” lato oscuro interiore, fosse invece solo una resistenza a un problema ben più grande, che rifiutavo di vedere, la totale incoscienza nella veglia, ovvero il distacco dal mondo reale che mi circonda.

Un distacco (ma dovrei dire negazione) che ho volutamente abbracciato più di 15 anni fa pensando che fosse semplicemente un rifiuto della politica, e che invece, negli anni, si è trasformato nel rifiuto molto più grande e onnicomprensivo della realtà sociale che mi circonda.

Ho vissuto gli ultmi 15 anni della mia vita –  quelli formativi, quelli necessari alla realizzazione di sé – nella completa solitudine interiore, che non vuol dire che non ho avuto rapporti interumani e affettivi, ma che sono stata scollegata dal mondo inteso come mondo della realtà umana. E questo, credo, a causa della profonda delusione che un sistema culturale che pensavo potesse essere valido – e nel quale volevo riconoscermi con un senso di appartenenza-, il pensiero della sinistra, si è dimostrato totalmente  inconsistente, non sufficiente a sostenere la mia crescita e realizzazione.

Ora, per la prima volta dopo tanti anni, scopro che una nuova cultura che possa essere linfa vitale per il mio sostentamento c’è, esiste, e si basa su fondamenti ai quali stanno riconoscendo validità scientifica. E finalmente non mi sento più sola.

13 commenti

  1. Beh, a parte l’ovvia contentezza nel sapere che non ti senti più sola e che (almeno spero!) a ciò ho contribuito anche io come amica, anche se non sono all’altezza di una nuova cultura :D, vedo che hai risolto con il tema del blog! E’ venuto bene, no?! E poi la foto che hai messo come testata è SUPER-BELLA!!

  2. Non ti ringrazierò mai abbastanza per avermi ‘mostrato la via’ 😉 e soprattutto per esserci stata nei momenti più difficili e, spero, per continuare a esserci nei momenti che verranno, belli o brutti che siano.
    p.s. per il tema sono abbastanza soddisfatta: la domenica passata davanti allo schermo ha dato qualche frutto. Quanto alla foto, ha un grande valore sentimentale e mi piace tanto!

  3. Muble Muble, ergo mi sembra di capire che sei un tantino DISSOCIATA??? 😉
    In ogni modo il tema prescelto da Giacomo (citazione musicale) è gradevole anche se forse soffre di un carattere troppo “succinto”..
    salutozzi
    Don Fedrigo

  4. @Don Fedrigo
    parli di dissociazione? TU?!?!?!? 😉
    cmq lo so che il carattere è un po’ succinto, ci devo lavorare su. Un mio “caro” amico ha promesso di darmi una mano… 🙂

  5. @Claudio
    perché è poeta, e si prende le licenze poetiche nonché quelle per vendere alcolici.

  6. @Claudio dei Norma
    Perchè questo è un Don a parte… Don Fedrigo vive in una realtà tutta sua dove ogni cosa viene trasformata dalla sua mente che, lucidamente, gli restituisce un’immagine della realtà a suo uso e consumo, comprese le parole che si adattano alla bisogna!

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