mi lacero mi squarcio.
Sì ancora dai, ancora un po’
posso sopportarne altro di dolore, come no.
Ho le spalle larghe io, sono forte,
incasso e vado avanti,
brucio di rabbia e vado avanti,
guardo una foto attaccata a una lastra di marmo
penso che non è non è non è
brucio, incasso e vado avanti.
E copro tutto il male con un burqa emozionale
che mi rende placida fuori, e calma e serena.
E intanto non so se dentro
l’incendio si sopisce o si alimenta
so solo che è sempre lì in agguato
sotto un sottile strato
di vita normale.
Pronto a farmi urlare.
Sublima il fuoco e torna a bruciare di vita.