Un sogno per Heath

HeathBello e dannato? Veramente non sembrava proprio. Ragazzo tranquillo, innamorato della compagna e con una figlia (anche se poi, certo, il rapporto con Michelle Williams era finito), dolce e gioioso, non bello e tenebroso. Anzi, bello si, tantissimo, una bellezza incontrovertibile, palese, plateale, oceanica… Heath Ledger se ne è andato senza avvisare nessuno, senza metterci sulla strada giusta, senza darci nemmeno la possibilità di sospettare qualche trascorso oscuro che portasse una macchia sull’immagine solare che in pochi anni il giovane attore australiano aveva saputo creare.
Brokeback Mountain

E l’aveva creata bene quell’immagine, lanciandosi coraggiosamente nel film scandalo dell’ultimo decennio, quel Brokeback Mountain di Ang Lee in cui ci aveva convinto della sua omosessualità con una recitazione volutamente ridotta al minimo, fatta di sguardi e silenzi, eppure più convincente di tante pantomime caricaturali che finiscono per rendere un personaggio poco credibile (salvo poi consolarci col fatto di saperlo etero, lui, uno dei pochi belli di Hollywood considerati ‘omini’).

Heath che aveva appena finito di girare The Dark Knight, il sequel di Batman Begins, in cui il regista Christopher Nolan lo aveva scelto per la parte di Joker. Dalle prime immagini del film lo vediamo camaleonticamente trasformato in una maschera sogghignante che riesce a inquietare altrettanto bene di come faceva innamorare in 10 cose che odio di te (suo primo ruolo di rilievo, dove interpreta un bello e ‘finto’ dannato, che lascia a bocca aperta per la sua bellezza sconvolgente).

The Dark KnightCerco nel web un po’ di notizie e articoli che parlino di lui per ripercorrere le tappe della sua carriera e mi imbatto in Wikipedia, che con la freddezza del dizionario scientifico scrive “E’ STATO un attore australiano”. Un colpo al cuore…
Heath era un fiore appena sbocciato che aveva cominciato da poco a regalare sogni e prometteva di averne in serbo tanti e tanti altri. Ora Heath resta un ricordo, e inevitabilmente si trasforma in icona. Da adorare per sempre – a distanza.

3 commenti

  1. Non per fare umorismo macabro, ma quel look alla ‘Il Corvo’ secondo me gli ha portato sfiga, o magari il vecchio Jack ‘Joker’ Nicholson gli ha fatto una macumba, diabolico com’e’… comunque sia, e’ davvero un peccato, soprattutto perche’ aveva una bimba tanto piccola, un fattore che difficilmente fa pensare al suicidio, ma piuttosto all’incidente (se cosi’ si puo’ chiamare).

  2. Si, Robin, sei un po’ macabro, però in fondo hai ragione, anche io vedendo le sue ultime immagini nei panni di Joker sono rabbrividita, perché sembrava già a colloquio con la morte… come un personaggio alla Dylan Dog. Ma forse siamo solo molto suggestionabili.

  3. Il problema è che il trucco ricorda davvero tanto quello di Brandon Lee nella sua ultima, fatale interpretazione…

    Se lo guardate bene, Heat ricorda anche in alcune espressioni il personaggio de “Il corvo” e questo rende ancor più macabro l’evento di per se tragico.

    Il vecchio Jack, che pure si era ribellato per non aver avuto la possibilità di dire la sua in merito alla scelta del nuovo Joker, dovrà ricredersi: Heat è perfetto per questa parte secondo me, più terrificante e meno istrionico e surreale del bravissimo Nicholson.

    …più ci penso e più non ci credo, mi dispiace così tanto che Heat non ci sia più.

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