Cinema e immaginazione

PARNASSUS_Heath_LedgerTante le immagini che si sovrappongono le une sulle altre. Una miriade di immagini, forse troppe. Alcune meravigliose, originali, profonde, fantastiche, altre scontate, già viste, sapute, note.

Ho avuto la possibilità di trovarmi nel caotico calderone cinematografico dell’ultima edizione della Festa del cinema di Roma (sì, per me resta sempre la Festa e non un istituzionale e a-politico festival), e quando vedi una media di 4 film al giorno uno dietro l’altro il modo di rapportarsi alle immagini cambia, diventa più essenziale e immediato e ti permette di distinguere istintivamente cosa è creatività e cosa è maniera, un mero artificio con cui si cerca di nascondere l’assenza di un contenuto da raccontare.

Così rimbalzo da una sala all’altra, le immagini si sovrappongono e io mi annullo in questo mondo di celluloide, cercando, per un po’, di staccarmi dai miei pensieri quotidiani.

Laura Linney_The city of your final destinationMa il cinema non è così lontano dalla realtà, lo schermo è uno specchio che ci restituisce il riflesso della nostra immagine, a volte distorcendola, rendendola irriconoscibile, altre volte falsandola, altre ancora mettendo a fuoco dettagli che avevamo trascurato.  L’idea di perdermi nelle vite di altri molto lontani da me fallisce miseramente, e in ogni storia ritrovo e ri-provo le mie emozioni.

PARNASSUS_Johnny_DeppBello, bellissimo The Imaginarium of Doctor Parnassus di Terry Gilliam che torna ad essere l’esuberante visionario dei tempi di Brazil regalando emozioni genuine, non solo per la fantasia degli scenari che sa immaginare e far immaginare, ma anche per l’emozione di ritrovare sullo schermo l’ultima grande prova d’attore di Heath Ledger. Al suo fianco gli amici Johnny Depp, Colin Farrell e Jude Law che con un gesto d’amore verso l’amico scomparso hanno prestato il loro volto al cinema per permettere alle tante sfaccettature di Heath di portare a compimento il suo ruolo, lasciato a metà da una morte improvvisa. Bello, fantasticamente divertente, ti lascia con l’idea confortante che immaginare qualcosa di diverso è possibile. Certo il tema della morte è sempre lì, tra un frame e l’altro, e mentre guardo Heath gioisco della sua performance e insieme mi immalinconisco al pensiero della sua scomparsa.
l_uomo_che_verra1_lowIl commovente Hachiko – A dog’s story con Richard Gere mi fa versare litri di lacrime per colpa di un cane tenerissimo che continua ad aspettare il suo padrone anche dopo che questo è morto da oltre dieci anni. In The Last Station, un affresco della vita pubblica e privata di Tolstoj e della contessa sua moglie (con la splendida coppia di amanti maturi formata da Helen Mirren e Christopher Plummer), rivedo gioie, passioni e turbamenti che hanno segnato la storia dei miei genitori. Con il bel film italiano L’uomo che verrà di Giorgio Diritti, che narra la strage di Marzabotto avvenuta da parte dei nazisti a danno di donne, bambini e contadini del piccolo centro romagnolo nel settembre del ’44, mi sembra di esser catapultata nella Romagna di allora. E subito il pensiero va a mia madre e immagino quanto questo film avrebbe potuto emozionarla, facendole riaffiorare i suoi ricordi d’infanzia, lei che lì era nata e che all’epoca aveva la stessa età della piccola protagonista del film.

E poi ancora il poetico e coinvolgente Le Concert, dal regista di Train de Vie Radu Mihaileanu, che con la musica di Chajkovskij risveglia tutte le emozioni che solo la musica sa dare e fa sgorgare lacrime e sorrisi insieme; e infine The city of your final destination, il bell’affresco firmato da James Ivory con la straordinaria Laura Linney ed Anthony Hopkins, che ci dice che cambiare la propria vita è possibile, se si vuole.

Plummer_Mirren_lowQuindi dicevo, c’è cinema e cinema. Quello brutto è quello vuoto, che vende fumo inscatolato in ricche e scintillanti confezioni fatte di belle riprese, fotografia d’artista, montaggio ardito. E di questo non voglio raccontare. Il cinema bello è invece quello capace di creare qualcosa di nuovo, di ancora non pensato o non visto, lasciando allo spettatore la possibilità di pensare a un cambiamento, a una trasformazione.

LeConcert_lowCosì torno a pensare a Terry Gilliam, artista folle, geniale e gioioso, segnato da una leggendaria sfortuna che vuole che mille ostacoli cerchino di impedire il compimento dei suoi progetti. Eppure lui, vero Don Quisciotte che affronta tutti i mostri del destino, va avanti dritto per la sua strada, una strada poco battuta, e sfida gli elementi con l’unico intento di riuscire a dar vita a qualcosa di originale, sperando che questo amplierà il nostro “immaginario”.

Ho sempre amato questo suo modo di essere; ora mi è ancor più caro perché ci rivedo alcuni tratti folli della vita d’artista di mia madre. Lei che tentava di finire i suoi lavori senza soldi, senza mezzi, senza aiuti se non quelli degli amici che credevano nei suoi progetti e volevano vederli realizzati. Regista scapestrata e naif, come una piccola Ed Wood al femminile, anche a 70 anni aveva ancora voglia di raccontare qualcosa al mondo. E lo ha fatto con le immagini dei suoi piccoli film.

9 commenti

  1. Che bella questa ‘galoppata’ fra i viali della festa del cinema (sì, anche per me è, e rimane, una festa per gli occhi, per la mente e per il cuore)! Ho ripercorso le sale buie nelle quali ho assistito a parte delle proiezioni da te citate. Concordo su Terry Gilliam e sul suo film immaginifico, che mi ha confermato come nella vita bisogna volere con determinazione per ottenere dei risultati.

    E’ vero, quando vai a un Festival cinematografico aumenta la capacità di ‘scegliere le immagini’. Già dai titoli, a volte, riesci a intuire se il film ha qualcosa di nuovo da dire e da mostrare o se si tratta della solita aria fritta. In questa edizione, tra le immagini che si sono sovrapposte nella mia mente, rimangono quelle del Dr. Parnassus e di Heath Ledger e quelle del bellissimo film di Giorgio Diritti, L’uomo che verrà.

    La notizia confortante è che, dopo le polemiche e i funesti presagi di chiusura, il Film Fest di Roma si continuerà a fare e, quindi, speriamo in una prossima edizione ancor più ricca di film di qualità e con accrediti per tutti! 😉

  2. Avevo scritto questo post durante i giorni della Festa, poi però non mi sono sentita di pubblicarlo perché ho passato un paio di settimane (forse anche tre) in una specie di limbo senza la vitalità necessaria ad affrontare certe cose. Forse un pizzico di energia è tornato, così finalmente ho scritto. Dunque, “Più accrediti per tutti!” sarà il nostro grido di battaglia per il prossimo anno. Lavoriamoci su 😉

  3. Ciao Koralyn volevo dirti che Terry Gilliam è un mio amico ma abbiamo litigato e non mi chiama più.
    Eppure l’ultima volta che l’ho visto mi aveva proposto di fare un film con lui dal titolo:
    “Che cerchi nel grano?” 😉
    Pensa, tra gli attori oltre a me c’era anche Johnny Deep Purple quello di “Smoke on the water” con Andrea Camilleri nella parte del naufrago sul canotto. Ricordi?
    Quello che con la sigaretta, buca il canotto e finisce per essere salvato dai delfini ciechi. TI ricordi la prima cosa che dice quando incontra i delfini?
    “SONO QUATTRO ORE CHE NON FUMO” 🙂

  4. Ciao Danny, il mondo di voi attori vips è fatto così, pieno di personaggi interessanti che raccontano storie pazze pazze pazze!!!
    Comunque secondo me stai già molto meglio… E dopo solo QUATTRO ORE!!!! 😉
    p.s. Richiama Terry, fate pace e convincilo a girare quel vostro film, sarà un capolavoro!
    p.s.2: Mi pare che il personaggio dicesse: “scusate, avete mica una sigaretta?” 🙂

  5. Avevo dimenticato Up in the Air! Il bel film di Reitman con George Clooney che ancora non so quando uscirà… Ma bello eh, da vedere e su cui riflettere.

  6. Danny Dorka è un bravo attore, lo confermo! Particolarmente dotato per interpretare:

    a. pirati con la benda, ma anche con la banda;
    b. conigli senza la carota;
    c. uccellini!
    d. scrittori ottantenni saggi, sagaci e fumatori
    e. scrittori/autori/attori trentenni con la esse moscia, senza la esse moscia e con l’ansia
    😀

  7. @Vicky
    Hai ragione, anch’io mi sono dimenticata Up in the Air che invece non è niente male e che, raccontando il panorama di crisi del mondo del lavoro americano, ti regala una sferzata di energia!…
    p.s.
    Io Danny lo stimo molto come attore, soprattutto da quando ha preso parte a Inglorious Basterds di Tarantino accanto al protagonista nazista. Se non sbaglio lui interpretata Daniel Von Switzerland! 😉

  8. Qui mi si denigra 🙂
    Voi due (Vicky e Koralyn) state deridendo il mio lavoro.
    Vorrei vedere voi alle prese con gli orologi Svizzeri Made in China. Anzi che ancora funzionano.

    Mi fate rrrrridddere. 😉 Come dice il buon Andrea Camilleri.
    A presto.
    Dimenticavo a Natale uscirà il mio nuovo film nella parte del Leprotto “Daniel Von Sitzerland”:
    “Allegro ma non troppo: Allegrotto.” 🙂

  9. @Danny
    Guarda, in onore del tuo compagno attore Camilleri ieri sera io e The Doktor abbiamo festeggiato il suo compleanno con una cena tutta sicula, da leccarsi i baffi e pure le dita. Miiii che bontà!!

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