Prima di parlare

Ieri la mia insegnante di yoga ci ha raccontato una frase che le diceva sempre il suo Maestro, in epoca ormai lontana, un vecchio saggio d’altri tempi che non c’è più o come dice, lei causandomi sempre un momento di ilarità ingiustificata, “ha lasciato il corpo” (al che io penso sempre “a chi lo ha lasciato? e per andare dove? l’ha lasciato in seconda fila e non pensa di andare a riprenderselo?”). Il fatto è che sono sempre la solita cinica di merda, tolgo la poesia da tutto e faccio ironia su tutto, o quasi.

Dunque la frase del nobile Maestro è la seguente:

“Parla solo se: è gentile, è vero, è necessario”.

Decisamente drastico, e piuttosto inattuabile, soprattutto di questi tempi; sarebbe come dire che la maggior parte delle persone in circolazione dovrebbe starsene bene zitta tutto il giorno, senza rompere troppo le scatole ammorbandosi gli uni con gli altri con discorsi inutili, scontati, falsi, noiosi.

Tra le persone mi ci metto anch’io, ovviamente. Troppe parole in libertà, fiato sprecato, chiacchiere inutili, che non servono veramente a far comunicare gli individui, ma che spesso finiscono per avere l’unico scopo di riempire dei buchi, i famosi “attimi di silenzio” per molti così imbarazzanti.

Comincio ad apprezzare sempre di più il silenzio. Momenti rari che sembrano quasi non appartenere alla realtà per quanto si distanziano dal caos perenne che ci circonda. Forse dovrei provare ad applicare questa massima del Maestro, e a vedere cosa ne esce fuori.

E silenzio fu.

6 commenti

  1. Sembrerò presuntuosa, ma senza conoscere il pensiero del nobile Maestro è ciò che faccio da tempo, riflettendo a lungo prima di aprire bocca.

    Discorso a parte per il blog, dove dico ciò che è vero (per me), ciò che è gentile (mica sempre però eh, sennò sai che noia!) e, spesso, anche ciò che non è necessario, almeno per gli altri.

    Restano ancora delle sbavature da correggere, però, tipo me in ufficio che sbuffo, bofonchio e parlo con me stessa… ma ci sto lavorando!

  2. Per me va benissimo, la frase l’ha detta il Maestro, per cui riguarda lui.
    Ci sono talmente tante situazioni diverse nella vita di una persona, figuriamoci nella vita di due. Perlomeno il doppio, direbbe Catalano.
    Adoro Sri Aurobindo ma forse lui riusciva a meditare anche in mezzo ai bambini che giocavano, perché non doveva fare altro che pensare al mondo e alla sua prossima evoluzione, zero file alla posta, buffi con le banche, bollette da pagare, governi di merda e tutti gli acciacchi di un corpo che non è eterno.
    Con tutto il rispetto, io e altri milioni di persone lo yoga (che vuol dire LAVORO) lo facciamo tutti i giorni e tutti i minuti, anche senza vuoto mentale. E’ assolutamente imprescindibile?
    Se pensate di stare facendo qualcosa anche per me, vi ringrazio infinitamente.

  3. Ebbravo Klaus,
    immagino che nella palestra che hai scelto ti lascino davvero senza parole…
    lo vedi che lo sport fa bene alla salute?

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